venerdì 16 settembre 2011

E non se ne vogliono andare (post malmostoso)

Ricordate?  Negli Anni 80 c'era una serie tv con Virna Lisi che si chiamava "E non se ne vogliono andare". Ecco, lo stesso titolo andrebbe benissimo per l'attuale situazione politica italiana. Insomma, qua crolla tutto e questi manco si sognano di dare un senso alla loro esistenza, un'impennata di dignità (ne hanno?). Siamo governati da una manica di cialtroni.

Inutile ricordare gli appelli e gli inviti disperati che da più parti ormai si sollevano chiedendo al nostro supremo puttaniere di levare i tacchi con rialzo e, se proprio non vuole finire in gattabuia, volare in qualche isola esotica/erotica prendendo esempio dal cinghialone amico suo. Perché, se a lui piace tanto andare a puttane, non per forza l'intero Paese deve andarci con lui. Siamo ancora in tempo per salvarci? Non lo so, ma intanto circolare, prego.


Ora, io non ci piglio molto in economia e non conosco la ricetta per uscire da questa palude di numeri, spread e indici negativi, ma ricordo chiaramente che questi signori sono andati avanti mesi e mesi a dirci che non c'era nessuna crisi (prima) e la crisi era passata (dopo), mentre la buriana vera e propria non ci aveva ancora colpiti. Hanno una bella forza a dire che l'Italia è un Paese diverso perché le famiglie hanno tanti risparmi e quindi sono meno indebitate che altrove. Ma, governanti senza cultura, vi pare davvero una bella idea obbligare le brave formichine italiche a intaccare i propri risparmi, indebolendole di fatto, perché non siete in grado di mettere in piedi uno straccio di politiche economiche capaci di rilanciare il Paese?

Continuo a pensare che siamo un Paese che non è più normale da un sacco di anni ormai e che non basterà toglierci di torno la più grande jattura capitata all'Italia dai tempi di Mussolini per rimetterci in sesto, tanto squalificata è ormai la nostra classe politica, soprattutto quella costituita dai cortigiani del "miglior primo ministro degli ultimi 150 anni". Ma da qualche parte si deve pur cominciare.
Non credo e non mi piace la cosiddetta antipolitica similGrillo, ma credo abbia spunti e proposte che andrebbero prese in considerazione. Perché, alla fine, questi sono totalmente avulsi dalla realtà che li circonda da non meritare nemmeno un briciolo di rispetto. Per farvi un'idea andate a sentire quello che ha detto Roberto Castelli nel nuovo programma su La7 di Corrado Formigli "Piazzapulita". "Io sono povero". Capite? Uno che guadagna 145 mila euro all'anno. "Io sono povero". A tanto siamo arrivati. E il cristo monta, uh se monta.

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