sabato 24 settembre 2011

E scrisse

Ci sono scrittori che al di là di ciò che stanno raccontando hanno una capacità di scrittura che mi lascia senza fiato. Siamo davanti all'ontologia stessa di questo mezzo. La parola per la parola, che però sa essere al contempo messaggio e musica. Uno di questi maestri è, secondo me, Erri De Luca.
Ho trovato il passo che sto per condividere con voi in "E disse" (Feltrinelli).
Ecco come, alle pagine 50 e 51, racconta la prima volta di Adamo ed Eva:



Ricorda la prima notte dei nostri primi due, si mischiava l'amore allo spavento, la risposta insieme alla domanda. Erano nudi, si protessero abbracciandosi i corpi, la testa nella spalla dell'altro nell'incavo accogliente tra la scapola e il collo. Scoprivano l'incastro che permette a due corpi di fare l'unità.
Fu la prima scoperta della conoscenza, senza la distinzione ancora del bene e del male. Quella prima notte profumava di cerato spento. L'amore accelerava l'esperienza, faceva succedere tutto in una notte. E che notte, la prima: non erano stati bambini, l'amore fu il primo dei giochi. Passarono dalle risate al solletico, alla concentrazione di frugarsi. Mentre si strofinavano felici si urtarono le labbra. Stupiti si scansarono, poi le riaccostarono. Si chiusero gli occhi da soli, la vista e tutti i sensi accorsero alla bocca. Nacque per accidente allegro il primo bacio. Al termine del gioco erano arrivati al bacio mille.

Grazie, Erri. Standing ovation.

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