martedì 12 luglio 2011

Poi non dite che non ve l'avevo detto


Allora, facciamo così, siccome negli ultimi anni ho sviluppato una certa propensione a capire quello che sta succedendo nella gestione di questo paese al di là delle letture e delle spiegazioni che ne danno i media e dato che tutte queste presunzioni si rivelano poi tristemente corrette, adesso anziché rivelarle ai soliti 4 o 5 disgraziati che hanno la sventura di chiedermi cosa ne pensi, farò che scriverle qua, esponendomi evidentemente al pubblico ludibrio se quello che immagino poi non si verifica, ma se va proprio così, ecco, poi non dite che non ve l'avevo detto.
Poiché da mesi vado vaticinando che la gestione della cosa pubblica italiana da parte dell'attuale "governo" sta portando il paese verso un baratro da cui non riusciremo a risollevarci di sicuro noi e probabilmente neanche i nostri figli, in questi giorni mi sono fermato un attimo per guardare quello che succede intorno mentre tutti i giornali del mondo ci danno per spacciati.
Ecco, intorno non succede assolutamente nulla, la gente non si preoccupa, la maggior parte non sa neanche quello che sta succedendo, degli altri una gran parte oscilla fra il pensare che il mondo sia governato da comunisti il cui unico pensiero sia mettere in cattiva luce il migliore statista mondiale oppure il migliore ministro dell'economia della galassia e il solito pensiero che tanto sì, saranno un po'disfattisti, ma tanto poi in Italia ce la si cava sempre, ah, il meraviglioso italico ingegno che trova sempre una sapida e furbetta soluzione ad ogni problema, come dimenticarselo e come non amarlo... Non riesco più a contare ormai i mesi e gli anni da cui qualcuno prova a dire alla gente che qua il problema non era Berlusconi sì o Berlusconi no, non era che fosse simpatico o meno, non era che fosse perseguitato o meno, non era che facesse una politica di destra o meno, il problema trascendeva da sempre le categorie su cui ci si scannava nei pranzi di famiglia, al bar (in piazza no, lì non ci si scanna più), sui giornali o nei salotti televisivi ed era quello che in Italia, per star dietro a problemi personali di una persona che con la politica non avrebbe dovuto aver nulla a che fare non si governava, non si faceva neanche un solo, minimo, atto di governo, di quelli che fanno tutti, ovunque, non solo i grandi statisti, ma anche le tribù dell'Africa più nera e i branchi di animali che si svegliano al mattino per la sopravvivenza. Quindi quando sento dire che quello che salva l'attuale "governo" sarebbe la mancanza di alternative mi viene da ridere e da piangere, perché non rendersi conto che l'alternativa a questo "governo" non sarebbe necessariamente un grande politico di sinistra illuminato che sappia unire le diverse voci del popolo, ma anche un branco di scimmie ammaestrate non vuol dire più avere delle idee, vuol dire essere in malafede, anche quelle stesse scimmie se ne accorgerebbero. A questo punto il paese avrebbe bisogno di un politico, ed è indifferente che sia di destra o di sinistra, anzi, meglio sarebbe fossero due, uno per schieramento, che dicesse chiaramente che deve essere eletto perché c'è bisogno di una rifondazione totale e ci sarà bisogno di anni di fatica, sacrifici e lacrime per iniziare a vedere l'uscita dal tunnel in cui siamo sprofondati, senza cercare di compiacere nessuno e di blandire nessun elettore, in modo da non trovarsi poi a dover mantenere delle promesse che non potrà attendere e soprattutto ci sarebbe bisogno di degli elettori che lo capissero e lo votassero e si fidassero della necessità di questo percorso, altrimenti tutto questo ce lo meriteremmo.

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