lunedì 4 luglio 2011

Specchio Riflesso - 4 luglio

Torna anche oggi la rubrica che nessuno aveva chiesto, ma di cui ormai tutti sentono il bisogno: da anni torinesi e non scrivono a "La Stampa", le lettere vengono selezionate e impaginate nella rubrica "Specchio dei Tempi" ma nessuno dà loro una risposta... adesso ci pensiamo noi.
2 luglio

Un lettore scrive: 
«Caro Specchio, ci lamentiamo perché manca il lavoro, ma siamo no tav. Si vendono poche auto e siamo in crisi, ma si penalizzano gli automobilisti con multe, divieti e tasse: parcheggi costosi, bollo, ipt, imposte sui carburanti ecc. Consumiamo un sacco di energia, ma non abbiamo centrali per produrla... Vi sembra normale? Come vogliamo vivere?».
PAOLO

Come un paese civile, Paolo, le multe non è che penalizzino gli automobilisti, basta non fare quello che non si deve, tipo parcheggiare al posto riservato ai disabili oppure in doppia fila, vuoi una deregulation completa del codice della strada? Capisco che la Casa della Libertà dove ognuno fa il cazzo che gli pare sia un bel sogno, ma, diciamocelo, è fallimentare dal punto di vista della civiltà, per l'energia le centrali le abbiamo, non a sufficienza? Basta farne altre ma di un tipo che non sia estremamente rischioso, immagino non ci sarebbe nessun problema per i cittadini a fare anche 500 centrali che producano energie rinnovabili senza il rischio dello stoccaggio dei rifiuti tossici nei propri giardini. Sul lavoro potevi andare meglio, ti sei dimenticato la parte di quelli che dicono che sono disoccupati ma poi si rifiutano di andare a raccogliere i pomidoro, capisco però che in questo momento parlare della tav fosse un dovere morale.

Una lettrice scrive:
«Sono una signora di 70 anni, sposata, con due figli già grandi. Sono una mamma, una mamma come tante altre, con gli occhi rivolti al sociale, che ogni giorno ci pone di fronte ai tantidrammi della vita. «In questi ultimi tempi si parla tanto di omosessualità, dei loro disagi, dei loro legittimi diritti, ma non è di questo che voglio parlare, perché a questo si può rimediare.
Mi turba invece questo problema dell'omosessualità dilagante in tutto il mondo; e non ditemi che è sempre esistito perché non è vero, almeno noninquestamisura. «Dunque mi chiedo perché. E conuna stretta al cuore mi assale un dubbio atroce: ma questi figli non saranno per caso i figli degliormoni somministrati agli animali nelle carni, nei mangimi, per ottenerne una crescita piùveloce? «Siamo davvero sicuri, che questa alimentazione non abbia influito ad alterare i delicati equilibri ormonali delle nuove generazioni? Non oso pensarlo, sarebbe gravissimo. Chissà se, come me, ci sono altri che si pongono la stessadomanda...».
TERESA PAOLUCCI

Teresa, lei ha 70 anni e va bene, sproloqui quanto vuole, immagino che anche i suoi figli, dopo averla portata in quella casa coi signori col camice bianco non si occupino più tanto di lei, ma uso la sua lettera per rivolgermi a chei si occupa di selezionare le lettere per Specchio dei Tempi. Davvero, vi sembra giusto esporre la povera Teresa, che oltretutto si firma con nome e cognome, al pubblico ludibrio pubblicando questo delirio? O meglio, siamo chiari, per me la risposta è sì, in questo caso la lettera scarlatta è giusta, ma sapete com'è la gente, ci sono sempre quelli che pensano che ci vorrebbe delicatezza con certe persone.

4 luglio

Un lettore scrive:
«Sono di questi giorni nuovi proclami a cura del Presidente della Regione Piemonte e del suo Assessore in tema di Trasporti Regionali. Interessanti. I viaggiatori tuttavia si domandano che fine hanno fatto le promesse di cui allo scorso 1° dicembre 2010 quando cioè, la stessa coppia, nel cassare le gare per l'appalto del Trasporto Regionale (riconfermando il conferimento a Trenitalia), promise con analogo clangore che entro Giugno 2011 i sedili dei treni circolanti sarebbero stati sostituiti, cosa puntualmente non avvenuta».
FABRIZIO ZANELLI

Seh, vabbeh, Fabrizio, dicci che ci hai anche creduto, dai... il Presidente della Regione Piemonte... mi viene già da ridere...

2 commenti:

  1. bella rampa. mi sono allontanato qualche giorno dalla nostra calda citta' e noto che le temperature africane hanno immediatamente dato i propri effetti nefasti: la disoccupazione si cura con la tav e l'omosessualita' (che certo e' una malattia da debellare) si cura con meno carne. Perfetto.
    La cosa piu' degna di nota mi sembra l'incipit della lettera della signora Teresa. Ci tiene a precisare che e' sposata (quindi non omossessuale) e che ha "due figli gia' grandi", ma non aggiunge, come forse avrebbe voluto, "anche loro sposati", oppure "con degli splendidi nipotini" o qualche dettaglio che sicuramente non ci avrebbe risparmiato per farci capire che la sua e' una famiglia del tutto "normale" e "perbene". Quindi mi viene da pensare che abbia omesso qualcosa del tipo "due figli gia' grandi che - sospiro di desolazione - ancora si vestono uguali e vengono a casa mia la domenica mattina a farsi fare il bagno", oppure "si vestono con quei giubbotti di pelle con le cerniere e gli stivaletti a punta", oppure "vanno in giro sempre e solo con il loro barboncino a pelo corto e mai che mi abbiano portato a casa una qualsiasi gatta morta, che mi sarebbe andata bene anche una straniera, al limite... o una meridionale". Ecco, secondo me SdT ha mancato di tatto a pubblicare il suo sfogo con nome e cognome, ma lei ha mancato di tatto a metterceli, perche' se i figli avessero voluto fare outing avrebbero potuto pensarci da soli e magari non avrebbero scelto le pagine della stampa.

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