giovedì 3 marzo 2011

L'eletto


Al mercato del bestiame è arrivato un nuovo esemplare di tutto rispetto e che merita di essere analizzato con una certa attenzione (no, in effetti non meriterebbe neanche perderci due minuti, ma siccome si continua a prendere queste cose sul serio…), la bestia in questione fa tutto quello che fanno le altre bestie, pascola negli stessi prati, mangia nella stessa porcilaia, si accoppia nelle stesse stalle, viene comprata e venduta negli stessi mercati agli stessi prezzi. Il nuovo esemplare, che poi tanto nuovo non è, perché è un po’di anni ormai che mangia nella porcilaia, ha però una consapevolezza tutta nuova, quella di se stesso, la bestia in questione è convinta di essere meglio di tutte le altre bestie, di fare scelte consapevoli e anzi che non solo tutto il mercato del bestiame dipenda dalle sue azioni, ma anche tutto quell’altro mondo là fuori.
Negli ultimi giorni il molto onorevole Luca Barbareschi per spostarsi dal punto A al punto B ha messo in scena un lunghissimo e complicatissimo balletto pieno di passi, arzigogoli e salti che però interessavano solo a lui, insomma tre settimane in cui dopo aver deciso cosa fare, e già questo interessava a pochi, ha pensato di tediare chiunque con interviste, dichiarazioni, sorrisi sornioni per dire che no, lui quello non lo faceva, che lui di qua, lui di là, lui di su, lui di giù, alla fine, quando finalmente ha deciso di rendere pubblica la decisione che non solo a nessuno interessava, ma che anche tutti già conoscevano, ha voluto rilasciare delle altre interviste, giusto così, per far vedere quanto lui sia intelligente.
Così qualche giorno fa “la Repubblica” ha pubblicato una surreale intervista in cui il giornalista lo prende in giro e lui si guarda allo specchio sciorinando le frasi preparate per l’occasione, ecco, di base sarebbe un ottimo pezzo d’ avanspettacolo, ma alcune cose riescono comunque ad andare oltre ogni umana comprensione, certo, se una tra le prime dichiarazioni è che:

"Mi ha chiamato Verdini e ha riconosciuto che il mio è stato un atteggiamento corretto, serio, molto professionale".
uno non dovrebbe neanche più preoccuparsi di andare oltre, basta già, è tutto lì, Verdini gli ha detto che ha avuto un atteggiamento corretto, ecco, io mi sarei suicidato in quel momento, lui ne va anche fiero, e lo dice, in un’intervista, mah… dopodiché perde un po’di tempo su una questione talmente inutile che quasi ci si commuove: La Russa, Gasparri e chissà quali altri personaggi del circo se ne andrebbero col ritorno di Barbareschi; La Russa e Gasparri… il mondo civile non farebbe far loro neanche gli uscieri di un palazzo, quelli restano dove sono anche se devono stare insieme a Barbareschi, Di Pietro, Rosi Bindi, 4 cavalli, 3 escort e il pupazzo Uan…
L’intervistatore continua a prenderlo in giro dicendogli:

Temono il suo disordine creativo, il continuo fermento delle idee.
"Mi metto in un cantuccio adesso. Osservo e rifletto. Poi non è detto, se mi fanno capire che non servo".
Con Fini Barbareschi era centrale, il suo ruolo lucente.
"Ho dato la mia faccia e la mia voce al manifesto fondativo"
Ed è stato commovente.
"Le dico una cosa: quando la strategia l'ho fatta io insieme ad altri quel partito veleggiava intorno al nove per cento".
Signor presidente del Consiglio: le ho dato la fiducia una volta, poi una seconda. Adesso basta, non ci credo più.
"Non ci credo, dissi".
Anticipava troppo.
"Forse sì, merito di una intelligenza espansiva e difficile da tenere a freno".
Maledetto talento.
"Anche Berlusconi va stimolato. Altrimenti posso andarmene. Ho un lavoro",
e lui prende tutto sul serio, risponde che sì, il suo talento, la sua creatività, la sua intelligenza espansiva, che quando c’era lui, le sue strategie, il suo manifesto, insomma, lui, lui, lui, tutto e il contrario di tutto… Dopodiché va avanti con uno dei suoi cavalli di battaglia: lui è ricco, non ha bisogno di niente, va a parlare col presidente del consiglio, il giorno dopo cambia schieramento e il giorno dopo ancora la Rai paga le sue fiction….un caso, vecchi pagamenti (milionari) che arrivano proprio quel giorno, ma non fa niente, lui neanche li voleva quei soldi, lui è ricco, potrebbe non lavorare, figuratevi fare politica, avete capito? Ci sta facendo un favore a stare in politica, lo fa per noi e forse, ecco, per regalarci “il suo progetto”

"Mi hanno emarginato. Il mio progetto di wikipolitics, la condivisione creativa della politica, è stato azzerato. E quando non ho più contribuito alla strategia s'è visto il risultato…”
La wikipolitics, ecco, lui ce la voleva regalare e lo hanno emarginato, peccato, ce la perderemo, chissà quali vette avrebbe toccato, quale segno avrebbe lasciato nel futuro dell’umanità, magari lo aiuteranno a ricrearla quelli che lui ritiene:
ministri di prim'ordine: Paolo Romani per esempio. E Tremonti, Sacconi, la stessa Gelmini".
Sì, ha detto proprio quelli, un’accurata selezione dei peggiori in assoluto, a lui piacciono, sono di prim’ordine, pensate come ragiona. Poi ci lascia con quella che lui vorrebbe fosse una minaccia e tutti invece spereremmo essere una promessa:

"Se non servo, me ne vado".
Il dramma è che sarebbe bello crederci, ma abbiamo capito che non lo farà mai.

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