venerdì 4 marzo 2011

Il mio cavallo per un regno


Si avvicinano le elezioni amministrative, il 15 e 16 maggio con buona pace delle opposizioni che come al solito perderanno la battaglia per riunirle con il referendum in un unico election-day, a Torino la situazione dei due schieramenti è diametralmente opposta e probabilmente è così ovunque, dato che sembra una diretta derivazione dei rispettivi modi di vedere la “politica”: il centrosinistra ha messo in campo la macchina delle primarie, con tutto il corollario di un paio di mesi di nomine, autocandidature, controcandidature, campagne elettorali, dibattiti, informazione, prese di posizione e alla fine il voto, che nel caso ha prodotto la candidatura di Fassino a prossimo sindaco di Torino contro...

Già, contro chi? Dall’altra parte il centrodestra sembra non avere neanche ancora pensato a chi candidare, fino alla scorsa settimana il silenzio sulla questione era stordente, dal post-primarie iniziano ad affacciarsi i primi nomi di probabili candidati; probabilmente non c’è mai stato un candidato forte e si sono voluti aspettare i risultati per fare una controcandidatura ritagliata sulla sfida al candidato effettivo del centrosinistra.
Quello che non capisco è perché, la gente tanto va a votare Berlusconi, l’esempio lampante sono state le elezioni per la presidenza della regione, quasi nessuno degli elettori aveva la più pallida idea di chi fosse Cota, eppure ha vinto, quasi nessuno è andato a votare Cota, si andava a votare Berlusconi col suo Sancho Panza contro i mulini comunisti, l’importante è che il presdelcons faccia la sua presenza in campagna elettorale e chi di dovere capisce che nome scrivere e dove mettere la croce senza bisogno di porsi altre domande, ecco, l’importante al limite è che il nome sia semplice: Costa, Rosso, Ghigo, Cota… mai più di 5 lettere per non andare in confusione.
Io vorrei fare una scommessa, solo che non potrò mai avere una controprova, candidassero un altro signor Rosso, Dell’Utri, Berlusconi in persona, me, un cavallo o Diabolik alla fine prenderemmo tutti lo stesso numero di voti (compatibilmente alla difficoltà del nome da scrivere…).

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