domenica 20 febbraio 2011

Cosa vi siete persi - Sanremo '11 - Quinta serata o la finale o del trionfo del Professore

Per l’ultima puntata del nostro bignami partiamo dal fondo. La vittoria di Roberto Vecchioni non può che essere accolta come una bella notizia. Incredibile! Dopo i figli di Maria delle ultime due edizioni, chi ha vinto tre anni fa manco me lo ricordo, il Festivalone ha premiato un cantante vero, anzi, come si diceva un tempo, un cantautore. Uno che non è lì per caso, uno che tante splendide canzoni ha regalato al nostro Paese. Bella la sua interpretazione, emozionante, di quelle che non possono che coinvolgerti. Un testo che ha qualcosa da dire e che non è solo amore-cuore. Non che la sua canzone fosse la più bella, quella dei La Crus lo era senz’altro di più, festeggiamo perché è il segnale che esiste un’altra Italia. Adesso ci sono buonissime possibilità che il Professore venga candidato alle primarie del Pd: chissà, magari dopo i Festival vince anche le elezioni… 
Unica “nota stonata” nel discorso finale, forse tradito dall’emozione, ha detto di aver trovato con Chiamami ancora amore l’anello tra la canzone d’autore e la canzone popolare. Beh, uscita abbastanza infelice, perché negli ultimi 15-20 anni tanta buona musica italiana ha fatto proprio questo (mettete voi i nomi che preferite).

E veniamo al resto, perché per arrivare fino all’una di notte c’è stato anche un resto, spesso e”volentieri” fatto di un vuoto pneumatico da lasciare atterriti.
Intanto le dieci canzoni, che sono state, belle o brutte che fossero (più brutte che belle), mediamente cantate meglio delle altre sere. Si è iniziato con il divertente laghè e si è chiuso con lo sciapo pop dei Modà e della raffinatissima Emma, talmente raffinata che se avesse balle e uccello sarebbe sempre lì a mettersi a posto. Alle 22,20 era tutto finito. Il Festivalone però no.
Quindi ci siamo succhiati:
  • Belen che canta con il padre alla chitarra, intervistato da Gianni col microfono spento.
  • Alonso in platea a marcare stretto la sua bella, impegnata nell’inutile su e giù con Barbarossa.
  • Un divertente sketch di Luca e Paolo sul “leggerissimo” disorientamento che si ha oggi a sinistra.
  • L’imbarazzante balletto della “cagna maledetta”, rigida come un pezzo di legno, ma con un culo che avrebbe meritato più attenzione da parte della regia.
  • Il vincitore dei ggiovani Raphael Gualazzi, sempre più tuonato, che ripropone il suo brano con Fabrizio Bosso alla tromba. Morandi ignora che Bosso sia uno dei jazzisti italiani più stimati al mondo e non sono cose belle.
  • Luca e Paolo, tra una gag e l’altra, cantare con Massimo Ranieri, che poi si è intrattenuto 40 minuti con Morandi tra l’immancabile intervista in poltrona, vecchie canzoni (loro) + Nel blu dipinto di blu e qualche marchetta pro Massimo. In verità è stato un momento anche piacevole. Ma io volevo Perdere l’amore, ecco. Scriverò alla Rai per lamentarmi.
  • Avril Lavigne: moolto carina lei, meno la canzone. Menzione d’onore al microfono ricoperto di strass (a un’amica ha ricordato qualcosa che tiene nell’armadio, ma è meglio sorvolare).
  • La ferale scoperta di Albano tra i tre finalisti e il tremendo timore che potesse vincere.
  • La spiegazione del regolamento della Golden Share (la possibiltà di guadagnare tre posizioni prima dell'ultimo televoto), che mi ha fatto uscire il sangue dal naso e che in sala stampa, secondo me, non hanno capito per nulla. L’hanno data a Vecchioni, quindi bruciandola. Ma datela ai La Crus, per Giove!
  • Inaffrontabile marchettone di Ballando con le stelle, durante il quale ho girato sul Letterman.
  • I tre finalisti a ricantare: il Prof, E + M, e Al.
  • Infine, prima dell’annuncio e del tripudio, uno sciapo omaggio di Luca e Paolo a Cochi e Renato, lo spottone della fiction con Frassica e Scarpati e un brano del maestro Sabiu. Giusto per farvi capire che non ci siamo fatti mancare nulla. In qualche punto durante la lunghissima via crucis ha ballato anche Belen, ma non chiedetemi quando.
E’ stata dura ma l’abbiamo portata a casa. Se tutto va bene, entro il prossimo anno inizio a drogarmi seriamente almeno avrò di meglio da fare che guardare il Festivalone.

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