lunedì 7 febbraio 2011

In fondo... a sinistra

Un tot di sere fa un carissimo amico affetto da berlusconismo acuto mi ha chiesto, con fare provocatorio, davanti ad un’ottima pizza al tegamino di Dessì, quali "sarebbero" oggi i valori della Sinistra. Eravamo nel bel mezzo di una discussione in cui il simpatico commensale descriveva il suo amato come il più grande perseguitato dai giudici della nostra storia e quindi il mio stato di ebollizione era al livello di guardia.
Invece, rispondere a una domanda come quella esige tranquillità, riflessione e un pasto più leggero… E, allora, ecco in ordine sparso alcuni spunti di riflessione, che non vogliono per nulla essere esaustivi sul tema.
 
Non è semplice indicare, senza cadere nel banale o nel retorico, in cosa crede una persona di sinistra. Mi viene più facile, piuttosto, buttare giù qualche riga su cosa credo io. Inutile dire che essere di sinistra oggi è molto differente rispetto a 20-50-100 anni fa: le categorie del pensiero mutano insieme con i tempi. E meno male. Confesso che mi fa sorridere chi nel 2011 si dichiara comunista, pur provando profondo rispetto per la storia del Pci, meno assurdo è, secondo me, dichiararsi ancora socialista, almeno in Europa. Certo, in Italia, il Psi ha terminato il suo percorso storico abbastanza sputtanato, ma anche in questo caso, la sua lontana tradizione (Nenni, Pertini, etc.) merita rispetto.
E, dunque, cosa chiedo, io da/di sinistra, in cosa credo? Al primo posto metterei la giustizia sociale. Insomma, non vado a invocare la socializzazione dei capitali, la collettivizzazione delle fabbriche o l’esproprio proletario, ma, se la forbice tra ricchi e poveri non fosse così schifosamente (e sempre più) ampia, male non farebbe. Poi, credo nel rispetto della legge e delle regole, che si declina in più modi: dall’evitare di parcheggiare ad minchiam a fare correttamente la raccolta differenziata, dal pagare le tasse al non comprare prodotti taroccati, etc… tanto per fare degli esempi, anche un po’, questi sì, ad minchiam. E non perché temo la punizione, lo faccio perché è giusto. 

Credo nella Costituzione italiana e il migliore risultato che potrebbe ottenere l’Italia è applicarla sul serio. Credo nella liberalità di giudizio e azione sui temi cosiddetti etici, perché ogni individuo ha il diritto all’autodeterminazione. Rispetto chi ha una fede religiosa, quale essa sia, ma mi batto perché  la religione non si intrometta nelle questioni dello Stato: pretendo di vivere in un Paese laico. Credo nella meritocrazia: tutti devono avere le stesse opportunità e poi vinca il migliore. Il lavoro è un diritto, ma i diritti sono una cosa seria, quindi lo è anche lavorare. Credo che ogni persona debba essere giudicata per quel che fa, non per quel che è.
Mi piacerebbe che la tv italiana non avesse come punto nodale quello di addormentare le coscienze. Ok al divertimento e al cazzeggio, per carità, ma non dimentichiamoci dell’enorme potere di cui gode questo onnipresente elettrodomestico parlante. Inutile, poi dire, che l’internazionalismo è roba del passato. Superata la retorica del ventennio sulla patria, oggi posso serenamente dire che amo il mio Paese e posso sventolare il Tricolore con orgoglio, non solo quando giocano gli Azzurri. Niente nazionalismi, però: immigrazione e delinquenza non sono la stessa cosa. La diversitàm quale essa sia, è un fattore positivo.
A sinistra ci piace tanto litigare, ciascuno di noi è convinto che la sua sia LA SINISTRA e ci dividiamo in tanti rivoli, che insieme potrebbero essere un fiume impetuoso. E invece no. E' più facile cioccare su un'infinità di temi e restare sempre un po' "più puri" del proprio vicino.
A sinistra sappiamo anche sognare. Il problema è che non lo facciamo più.

3 commenti:

  1. da quando va di moda dire che destra e sinistra sono categorie superate (che poi, guarda caso, sono sempre di destra quelli che lo sostengono....mi pare che uno dei primi sia stato capezzone) io ho preso sempre più consapevolezza del contrario, oltre che del mio essere di sinistra.

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  2. Roby, concordo su tutto e aggiungo che per me esssere di sinistra significa credere che alcuni ambiti, poiché riguardano elementi fondamentali della vita umana e come tali sono il presupposto per l'esercizio di tutte le altre libertà, debbano essere garantiti a tutti e da tutti sostenuti (pagando le tasse):istruzione e sanità. Voglio andare a dormire la sera pensando che tutti abbiano libero accesso alle cure e allo stesso grado di istruzione.
    ...

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  3. "libero accesso alle cure e allo stesso grado di istruzione". Sacrosanto.

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