lunedì 17 ottobre 2011

Specchio Riflesso - 17 ottobre

Un'altra infornata di lettere a Specchio dei Tempi dell'ultima settimana

8 ottobre

Un lettore scrive: 
«Alle fermate della linea 4 Gtt ha posto un cartello di avviso che a partire da lunedì 10 ottobre sulle vetture sarà presente un controllore. «Le sue funzioni saranno quelle di controllare che tutti siano muniti del biglietto oppure per chi ne è sprovvisto potrà pagarlo direttamente a lui. «Sta scritto: “Gli eventuali trasgressori possono essere sanzionati”. «Ma come? “Possono” essere sanzionati? Devono essere sanzionati! «Prego Gtt di trascrivere i cartelli scrivendo “.saranno sanzionati “ e relativo importo dell’infrazione , altrimenti la funzione del controllore è già un fallimento in partenza».
ALBERTO - CHIVASSO


Alberto, ma vivi sereno... il linguaggio legale è fatto di sfumature, tu i tuoi figli sgridali come vuoi, chi deve fare le cose serie le fa come devono essere fatte, tu continua ad andare in giro a controllare i cartelli, tra l'altro ti farei notare anche quell' "eventuali" davanti a trasgressori, suvvia, chi trasgredisce, trasgredisce, mica sfumature... ah, poi vedo che sei di Chivasso, ecco, allora vado a vedere se ci sono tue lettere per la mancanza di controllori sui bus locali anche ai giornali di Londra e Parigi, che con te c'entrano come Torino e la sua linea 4, oh e mi raccomando, sempre attento agli scontrini nei bar!

Un lettore scrive:
«Mi pare molto singolare e preoccupante l’affermazione del nostro Sindaco che il "collare" che cinge la Mole "resterà anche per tutto il 2012, per festeggiare i 150 anni del monumento di Antonelli": non credo che il grande architetto sarebbe contento di continuare a vedere intorno al collo della sua creatura quell’elemento strutturalmente estraneo, incongruo, a-storico che oggi la sta crudelmente strangolando e sfigurando».
LORIS MARIA MARCHETTI

A me pare molto singolare e preoccupante la tua di affermazione, Loris Maria, tra l'altro non credo neanche che il tuo dio che ti ha creato nudo sarebbe contento di continuare  a vederti con giacche, camicie, pantaloni e scarpe che ti strangolano e ti sfigurano.


11 ottobre


Una lettrice scrive:
«Con mio marito abbiamo preso in affitto un appartamento in uno stabile recentemente ristrutturato in una traversa di Via Luisa del Carretto in piena zona Borgo Po una delle più belle zone di Torino ed anche una delle più care. Leggendo il contratto d'affitto scopriamo che l'appartamento è in categoria catastale A3 e cioè abitazione di tipo economico, la stessa categoria che hanno gli appartamenti nello stabile dove risiedevo prima di sposarmi, in via Varese zona Barriera di Milano, una delle zone più degradate ed abbandonate della città. Mio marito che è geometra fa una piccola inchiesta al Catasto e scopre che molti appartamenti di interi stabili di questa zona sono in categoria A3 e sinceramente trovo vergognoso che chi risiede in questa zona o ha diversi appartamenti in affitto qui, paghi tasse (Ici, Irpef ecc..) come in Barriera di Milano. Manca la volontà politica altrimenti il Comune di Torino potrebbe trovare almeno in parte, in queste situazioni, i soldi per completare per esempio il boulevard di corso Principe Oddone».
CATERINA D



Caterina, ovviamente io non ho la più pallida idea di come sia lo stabile in cui si trova l'appartamento che tu e tuo marito affittate, ma per fare un discorso generale la categoria catastale dipende dalle caratteristiche di costruzione e dalla destinazione e in Borgo Po molte case erano vecchie case di pescatori, per differenziare, all'interno della categoria, quelle con finiture, servizi e posizione migliore c'è la distinzione in classi e anche questo concorre al calcolo delle tasse da pagare, ma soprattutto in questo calcolo si prende in considerazione la zona censuaria e ti assicuro, Caterina, che in quanto a zona censuaria Borgo Po è diversa da Barriera di Milano, ma il geometra è tuo marito, queste cose dovrebbe saperle e dirtele lui.


16 ottobre


Un lettore scrive:
«Ho compilato online il “15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni», il sito ha funzionato egregiamente nonostante i problemi iniziali. «Una cosa mi ha lasciato perplesso a procedura ultimata: non viene rilasciata alcuna ricevuta a riprova dell’avvenuto inserimento dei dati richiesti. Se per un qualche malaugurato malfunzionamento dei sistemi informatici i miei dati dovessero “sparire”, da dove si evince che ho compilato il censimento? Rischio di dover pagare una multa che sfiora i 2.000 euro senza poter esibire nulla che dimostri il contrario? «C’è qualcuno che può rispondere a questo quesito?».
GIUSEPPE PAOLO RUSSO - RIVOLI



Io, io, io, Giuseppe Paolo, posso rispondere io? Se per qualche malaugurato malfunzionamento i tuoi dati dovessero sparire temo che tu la multa non la debba pagare, ma lo spero vivamente, spero vivamente che tu debba pagare una multa che sfiora i 2.000 euro anche senza malfunzionamento, spero che tu la debba pagare per manifesta incapacità. Giuseppe Paolo, compilare il censimento online non è un obbligo, credo che il paese sia pieno di ottime persone che l'hanno compilato a mano, con la loro bella penna sul loro bravo foglio, perché non l'hai fatto anche tu se evidentemente di compilarlo online non eri in grado? Giuseppe Paolo, quello che ti ha lasciato perplesso te lo sei inventato, a procedura ultimata il sito ti rilascia non solo la ricevuta, ma anche una versione in pdf delle tue risposte, così hai il tuo bello schema di quello che hai dichiarato e la tua brava ricevuta da cui "si evince" che l'hai compilato, in due bei file pdf che puoi conservare sul tuo computer per tutto il tempo che vuoi, ogni tanto riaprirteli, riguardateli e compiacerti di quanto sei stato zelante. C'è tutto Giuseppe Paolo, basta seguire la procedura elementare sul sito del censimento e cliccare lì dove ti chiede se vuoi la ricevuta in pdf. Poi c'era gente che gridava al miracolo perché in tantissimi hanno usato il sito per compilarlo on line e tutti a dire "avete visto che paese digitalmente avanti" certo che son tutti come te...


17 ottobre


Un lettore scrive:
«Scrivo a nome di tanti italiani onesti che, in questi momenti di disordini e crisi non si sentono tutelati. Mi riferisco a uno dei tantissimi ristoranti cinesi presenti sul nostro territorio dove si mangia un antipasto, un primo, un dolce, una coca cola media, un caffè e l’amaro offerto dalla casa a solo 18 euro. Consideriamo che in un normalissimo ristorante italiano che si rispetti bisogna aggiungere circa 5 o 6 euro minimo. Qui c’è qualcosa che non mi quadra, ma questa gente per offrire questi prezzi che qualità di cibo offre? Pagano le tasse? Gli uffici di igiene pubblica controllano questi esercizi? Aiutateci a non affondare».
G.T.



Sì, va beh, G., io non capisco niente, immagino che con italiani sottintendessi un "ristoratori" che purtroppo ti sarà rimasto nella penna, va beh, capita, guarda, con 18 euro di roba se ne mangia anche in ristoranti italiani e anche con ottima qualità, a me il problema sembra un altro, anzi, mi sembra proprio l'opposto, spiegami G., perché se mangio in un ottimo ristorante con una qualità del cibo e del servizio eccellente pagando un conto da 35 euro, poi mi tocca mangiare in un mare di ristoranti di merda con qualità e servizio pessimi e pagare sempre 35 euro? Forse questi potrebbero far pagare anche 18/20 euro e sarebbe più equo, no?


Un lettore scrive:
«Ogni anno andiamo, per motivi famigliari, a Tenerife. Con Iberia da Torino costa 1544 euro (4 persone), da Malpensa 1161. Stessa compagnia aerea, stesso unico scalo a Madrid, orari migliori dallo scalo lombardo (partenza alle 12 anziché alle 8 del mattino), stesso numero di ore di viaggio (tempi morti compresi). E’ vero, devo aggiungere benzina e autostrada, ma comunque per Caselle prenderemmo un taxi all’andata e al ritorno. Compagnie low-cost neanche a parlarne: esistono dal capoluogo piemontese un collegamento con Barcellona e Madrid, ma arrivano a Madrid a un orario tale che non consente nessuna coincidenza con Tenerife, se non dopo aver dormito in albergo (e addio risparmio). Da Malpensa e addirittura da Bergamo esistono low-cost con volo diretto alle Canarie. Credo che sia inutile, da parte dei nostri politici, amministratori, dirigenti riempirsi la bocca di tanti bla bla bla. La realtà è questa: da Malpensa costa molto meno che da Caselle. Non sono contento, come torinese e padre di bambini piccoli, di partire ed arrivare da un aeroporto lombardo, ma quei quasi 400 euro di risparmio sono tanti nel bilancio di molte famiglie!».
LUCA CHIOATERO



Luca, aiutami a capire, cosa c'entrano politici amministratori e dirigenti? Cosa c'entrano tutti quei dati su orari, partenze, arrivi e prezzi? Luca, perché fai finta di non voler partire da Malpensa perché sei torinese e mischi un finto orgoglio col fatto che poi ammetti che lo fai per i 400 euro? Prenditi un low-cost da Malpensa o da Bergamo, o non sono abbastanza da torinese?





Nessun commento:

Posta un commento