martedì 12 aprile 2011

Specchio Riflesso - 12 aprile

Torna anche oggi la rubrica che nessuno aveva chiesto, ma di cui ormai tutti sentono il bisogno: da anni torinesi e non scrivono a "La Stampa", le lettere vengono selezionate e impaginate nella rubrica "Specchio dei Tempi" ma nessuno dà loro una risposta... adesso ci pensiamo noi.

Un lettore scrive:
«Via Collegno angolo Via Peyron: dopo esser stati "ostaggio" dei lavori per tutto l'inverno, con amara sorpresa constatiamo dai cartelli che le ruspe riscaveranno nelle suddette vie dopo aver coperto ed asfaltato qualche settimana fa il manto stradale per i lavori di posa dei tubi del teleriscaldamento. Tutto questo con notevole disagio per parcheggi, viabilità, rumori, polveri, etc.
«Alla domanda, rivolta alle ditte, del motivo di tale curioso modo di operare, ci viene risposto che solo oggi hanno ricevuto dall'Aes i disegni con i collegamenti (gli "attacchi") da posare per collegare gli stabili che insistono su quelle vie.
«E dire che, mentre si scavava in inverno, alle stesse ditte era stato insistentemente domandato (senza ottenere nessuna risposta) come mai non venissero posate le condotte di raccordo per i diversi stabili che ne avevano fatto richiesta (entro il 20 novembre 2010). Fare buche e tappare buche, fare buche e tappare buche... chi pagherà per questa mancanza di comunicazione e coordinamento dei lavori?».
GIANPIERO B.

Eh, Gianpiero, che dire...è un'antica storia questa, ci aveva fatto già un monologo Paolo Rossi quasi 20 anni fa, di sicuro nel migliore dei mondi possibili avrebbero aperto, fatto tutto quello che c'era da fare e richiuso, chi pagherà invece non te lo sto neanche a dire, come sempre la risposta la sai già.

Una lettrice scrive:
«Avevo appena letto su La Stampa che cento tunisini provenienti da Lampedusa e ospitati nel Cpt di Corso Brunelleschi sarebbero stati dotati del previsto permesso temporaneo di soggiorno e rilasciati, liberi di andare per la città, quando sono uscita per recarmi, a fare la spesa al mercato dello stesso corso Brunelleschi. Solitamente parcheggio negli stalli posti all'angolo con via Bardonecchia. Stavolta ho trovato un posteggiatore abusivo, ad occhio e croce direi proprio tunisino. Tirare dritto o pagare il "migrante"? E temo che l'euro "dovuto", per il posteggio teoricamente libero, sia solo l'inizio».
MARIA ROCCA

Cara Maria, meno male che l'avevi appena letto, altrimenti magari non saresti riuscita a trarre le conclusioni, solo una domanda, oltre a dire che era "proprio tunisino", "a occhio e croce" diresti anche che è proprio uno dei cento appena arrivati?

Un lettore scrive:
«Invito il signor Gianpaolo Ceni che vorrebbe dei dissuasori in cemento antistanti i fabbricati di piazza Emanuele Filiberto 8-10-12 a venire a prendersi quelli abbandonati da anni nel controviale di corso Mediterraneo di fronte ai numeri civici 110-112-114-116 che, oltre a servire a nulla, impediscono l'ingresso agli stabili. La loro rimozione è già stata richiesta più volte al Comune ma è valsa a nulla perché il Comune non sa cosa farsene. Per favore venite a prenderli voi: ve li cediamo gratuitamente».
PIERO ROSSO

Oh, ed ecco che finalmente la rubrica (non la mia, quella vera) diventa DAVVERO di pubblica utilità, visto Gianpaolo? In meno di una settimana grazie a Specchio dei Tempi si è già risolta la questione, quindi andate a prendere i dissuasori, piazzateli sulla via e ricordati il consiglio, da domani sera tutti sul balcone a godersi lo spettacolo di chi non trova parcheggio...

Un lettore scrive:
«A proposito del collare tricolore sulla Mole Antonelliana, perché non approfittiamo delle prossime amministrative per chiedere a tutta la popolazione il parere sul suo mantenimento o la sua rimozione? Così per una volta vediamo che effetto fa la democrazia diretta così come fu inventata 25 secoli fa circa. Non starei a far cose troppo complicate e costose con voto segreto. Basterebbe un semplice Sì/No accanto al proprio nome nell'elenco elettorale (o su un elenco ad hoc, se l'originale non può essere alterato). Oppure un computer per seggio con un touch screen per sperimentare anche la votazione elettronica».
FRANCESCO S.


Grande Francesco, niente cose troppo costose, giusto un computer con touch screen per seggio... e poi facciamo una consultazione popolare per scegliere il colore quando alla prossima ristrutturazione ci sarà da ritinteggiare la facciata di Porta Nuova, una per decidere se mettere il semaforo all'incrocio di corso Cairoli con via Mazzini che premeva tanto a Ettore, una per l'utilizzo da dare all'Arena Rock, una per le posizioni di tutte le installazioni delle Luci d'Artista per l'anno prossimo, una per come potare gli alberi nei controviali, quando vuoi fermami...

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