mercoledì 6 aprile 2011

Specchio Riflesso - 6 aprile

Torna, puntuale come una calamità, la rubrica che nessuno aveva chiesto, ma di cui ormai tutti sentono il bisogno: da anni torinesi e non scrivono a "La Stampa" per lamentarsi, complimentarsi, esprimere la propria indignazione o semplicemente raccontare qualcosa che sta loro a cuore; le lettere vengono selezionate e impaginate nella rubrica "Specchio dei Tempi" ma nessuno dà loro una risposta... eppure tante volte quella risposta la vorrebbero proprio, anzi, te la strappano proprio dal cuore, ecco, anche se nessuno ce lo ha chiesto, da ieri gli rispondiamo.

Un lettore scrive:
«Vorrei aggiornarvi sui lavori di ristrutturazione del ponte sullo Stura. Premesso che il Comune di Torino aveva annunciato la consegna del cantiere alla nuova ditta il 16/11/2010 con la previsione di fine lavori al 31/03/2011, la nuova ditta non aveva iniziato subito i lavori, nicchiando parecchi giorni. Quando finalmente hanno cominciato a lavorare si è capito subito che i mezzi di lavoro messi in campo erano inadeguati per pretendere di finire i lavori il 31/03/2011.
«Oggi, 04/04/2011, ho visitato il cantiere: stanno lavorando, devono aver capito che il 31/03/2011 è ormai trascorso, francamente non credo che finiranno in tempi brevi. I due cartelloni che il Comune fece mettere con le indicazioni di inizio e fine lavori sono stati “neutralizzati”: uno mascherato con un cartone bianco, l'altro abbattuto miseramente, forse per vergogna.
«L'assessorato alla Viabilità sta facendo l'ennesima figuraccia, ma questo non fa più notizia. Fanno tenerezza invece gli utenti del ponte che sono in coda dal 12 gennaio 2009 e soprattutto non sanno quando finirà questo inqualificabile disservizio dell'ente pubblico».
ILARIO MONACO

Gentilissimo Ilario, innanzitutto grazie per l'aggiornamento a nome di chiunque te l'avesse chiesto, i lettori o "La Stampa", però non ho capito una cosa, ci hai chiarito che il cantiere è stato consegnato a una ditta, quindi non sarà la ditta ad essere in ritardo? Voglio dire, non è la ditta e non l'assessorato alla viabilità a fare "l'ennesima figuraccia" e non è la ditta e non l'ente pubblico a fornire "questo inqualificabile disservizio"? Al massimo, nel caso, nel migliore dei mondi possibili, l'ente pubblico avrà fatto un contratto con questa ditta, ci saranno delle penali per il ritardo della consegna, l'ente pubblico pagherà meno i lavori e quindi ci sarà anche un risparmio dei soldi delle tue tasse, guarda il lato positivo...ma mi raccomando, non demordere, continua ad andare in giro cercando lavori pubblici non consegnati alla scadenza, potrai aggiornarci ancora e sicuramente ti impegnerà tantissimo tempo, a occhio non ti basterà una vita. Ah, e se riuscissi a migliorare le tue prestazioni e indignarti dopo un solo giorno e non più addirittura dopo quattro saremmo tutti ancora più entusiasti.

Un lettore scrive:
«Dall’inaugurazione della tratta Porta Nuova - Lingotto sono diventato un frequentatore della metropolitana.
«Il 28 marzo acquisto il mensile e lo convalido alla stazione Carducci. Mi accorgo che però la scadenza indicata è errata (31 marzo e non 30 aprile come previsto per i mensili). Telefono alla Gtt che mi conferma essere a conoscenza del problema, invitandomi presso uno dei loro uffici per la sostituzione del mensile. Dopo 45 minuti di coda (non dovuta) ho il mio nuovo mensile che timbro alla stazione di Porta Nuova. Venerdì 1 il classico pesce di aprile: il mensile è nuovamente rifiutato a tutte le stazioni.
«Ritelefono alla Gtt che mi conferma essere sempre a conoscenza del problema e invitandomi nuovamente presso uno dei loro uffici.
«Altri 45 minuti di coda mi aspettano nei prossimi giorni per la seconda sostituzione? O sarà ricevuto dal gentile ad Barbieri? «Magari riuscirò ad avere anche due parole di spiegazione e forse un cenno di scuse».
VALTER S.

Caro Valter, io capisco che tutto questo sia una bella rottura di palle, però da quello che scrivi mi sembra evidente che il problema sia che le macchinette della metro fanno un errore che la sostituzione di un biglietto magnetico cartaceo non può risolvere, a me va bene che la GTT sia a conoscenza del problema, ma trovo folle che non capiscano e non si siano accorti che se te lo sostituiscono e te quel giorno lo ritimbri, la macchinetta rifarà lo stesso errore, a te non è venuta inmente questa possibilità? Non potevi farglielo presente mentre ti proponevano una toppa peggio del buco? Comunque dai, d'ora in poi lo timbri il primo del mese e anche questa volta avremo fregato questa dannata tecnologia...solo non ho capito una cosa, se alla GTT ti aspetti che ti riceva l'a.d., perché hai scritto a "La Stampa"? Volevi che i biglietti venisse a cambiarteli Calabresi? E poi, soprattutto, perché la tua coda non è dovuta?

Un lettore scrive:
«Al casello di Avigliana della A32 ieri è «scomparsa» la porta riservata al pagamento con le carte (Viacard, Visa, ecc.). Si arriva dalla montagna, a terra ci sono le strisce blu che indicano la pista ma il cartello non dice più «carte», solo Telepass. Sono rimasto un po’ confuso, ho cambiato corsia e sono andato a pagare in contanti. La gentile operatrice, a domanda, ha rivelato che la scritta delle Carte è stata “occultata”. Perché? Non lo sa, o non vuole dirlo, o non può. Che la Sitaf non comunichi non è una novità. Molti lettori de “La Stampa” ricorderanno le code di Capodanno 2010, senza un cartello e senza uno straccio di avviso, 4 ore nette da Bardonecchia a Torino.
«Perché scompare la porta delle Carte? Forse perché i servizi fast-pay non costano niente all’utente e dunque non producono commissioni per le banche? O la Sitaf ha in mente qualche altra novità di marketing per confermarsi l’autostrada più cara del mondo? Per adesso l’unico risultato, a parte il disagio, è il pericolo: si arriva sul piazzale del casello e bisogna cambiare corsia, sperando che le auto dietro di te siano comprensive...».
GIULIO ZAMBRELLI

Giulio, Giulio, ma scusa, prendi esempio da Valter, pretendi di parlare con gli amministratori delegati, mica con la povera crista al casello che "a domanda ha rivelato che la scritta è stata occultata" innanzitutto mi complimento con te, chissà con quale astuzia, con quali sofisticate circonlocuzioni, sei riuscito a farle ammettere che la scritta fosse stata occultata, magari le hai detto: "eh, ma non c'è più il cartello?" e la sventurata rispose: "eh, già" e poi non ti ha saputo, voluto o potuto dire il perchè...Giulio, attento, ci sono anche delle altre opzioni, io non voglio essere uno di quei faciloni che si bevono la storia della povera casellante che "non sa" perché il cartello sia stato occultato, mi sono informato un po', al momento le teorie più accreditate sono due: la casellante lo sa benissimo, ma è stata rapita dagli alieni e non si ricorda perchè la scritta sia stata occultata, oppure la casellante è un'illuminata di Baviera, è parte di un complotto massonico che si propone di eliminare i servizi fast-pay, ma se te lo dicesse ti dovrebbe uccidere.
Ah, e per il risultato, cerca di tornare al disagio ed evitare il pericolo, tu ormai lo sai, quindi non fare che tutti i giorni arrivi al piazzale del casello e inchiodi per cambiare corsia, che poi più che sperare che le auto siano comprensive devi sperare che abbiano dei buoni freni.

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