venerdì 15 aprile 2011

Specchio Riflesso - 15 aprile


Torna con colpevole ritardo, dopo due giorni di assenza, la rubrica che nessuno aveva chiesto, ma di cui ormai tutti sentono il bisogno: da anni torinesi e non scrivono a "La Stampa", le lettere vengono selezionate e impaginate nella rubrica "Specchio dei Tempi" ma nessuno dà loro una risposta... adesso ci pensiamo noi.

13 aprile

Una lettrice scrive:
«Avevo programmato un viaggio in Giappone con mio marito il 24/4/2011. A gennaio ho acquistato 2 biglietti aerei Alitalia per 1640 euro. A seguito del sisma che ha colpito il Giappone ho chiesto all’Agenzia di viaggi il rimborso dei biglietti dato il rischio di contaminazione a seguito dei danni alla centrale nucleare di Fukushima. Dopo vari contatti l’Agenzia mi informa che Alitalia non dà diritto a rimborsi totali poiché secondo loro l’emergenza sarebbe rientrata (in tre settimane le radiazioni sono sparite?) e permettono solamente un cambio di destinazione o un rimborso di 39 euro contro i 1640 da noi spesi. Non ci interessa un viaggio in altra destinazione. Siamo appassionati da molti anni di Giappone (anche per la lingua e le arti marziali) ed è lì che vogliamo fare un viaggio a costo di aspettare, dato che per anni abbiamo risparmiato apposta.
«Dalle notizie dei media risultano livelli altissimi di radioattività, acque contaminate, ecc. Quindi noi (come le altre persone nella stessa situazione) dovremmo partire verso un Paese in cui si respirano sostanze radioattive e si mangiano cibi potenzialmente contaminati?
«Inoltre i 1100 euro spesi per i Japan Rail Pass (abbonamento per i mezzi di trasporto) ci verranno interamente rimborsati e ho disdetto le prenotazioni negli hotel giapponesi senza problemi. Credo sia un nostro diritto ottenere da Alitalia il rimborso totale dei biglietti poiché il Giappone non è una meta sicura adesso».
MONICA GARINI

Cara Monica, NO, non dovreste partire per un paese dove si respirano sostanze radioattive e si mangiano cibi potenzialmente contaminati, almeno, non se te lo stai chiedendo, poi in assoluto il mondo è pieno di persone che cercano vacanze estreme... se c'è gente che va in vacanza e si sveglia alle 8, ce ne sarà anche che vuol mangiare cibo contaminato... Per il resto il fatto che tu faccia paragoni tra il trattamento dei clienti di un hotel o di un'azienda di trasporti giapponese e una italiana è quanto meno commovente.

Un lettore scrive:

«Volevo riportare i commenti (negativi) e il fastidio (notevole) dei passeggeri della linea 1 della metro di Torino all’arrivo e alla partenza nelle nuove stazioni della metro inaugurate da poco. Il suono scelto per avvisare gli utenti all’apertura e alla chiusura delle porte risulta “fastidioso e ansiogeno" e il volume “decisamente troppo alto". Non si poteva conservare lo stesso suono e lo stesso volume delle stazioni già operative prima del prolungamento? Tra l’altro il suono delle stazioni “vecchie" ricorda romanticamente quello del fischio che avvisa(va) la partenza di un treno. Il suono nuovo sembra un allarme da incidente nucleare...».
ANGELO BRUNO

Sì Angelo, finalmente una lettera giusta e di cui sentivo il bisogno, avessi tantissimo tempo da perdere,
e al posto di scrivere a chi quei problemi dovrebbe risolverli scrivessi ai giornali per qualunque cosa mi venga in mente, questa lettera l'avrei scritta io. Sì, il suono e fastidioso e il volume troppo alto, quello delle vecchie stazioni invece andava benissimo, Angelo, io combatto questa battaglia con te.

14 aprile

Un lettore scrive:
«Il presidente della Regione comunica tramite i quotidiani che il buco lasciato dalla Bresso è di due miliardi, io che sono uno di quelli che l’ha votato, posso però affermare che con la gestione precedente i cittadini avevano dei servizi, ora denoto molti disservizi.
«Questa mattina ho cercato di prenotare un’ecografia e mi è stato detto che c’era posto a settembre. Siamo ad aprile... direi che la tempistica lascia alquanto a desiderare.
«I medici o infermieri che facevano i codici meno gravi e che quindi snellivano la coda al pronto soccorso, sembrano essere stati tolti, così chi ha un codice basso deve aspettare molto di più.
«Queste due cose, senz’altro frutto dei tagli, portano a disservizi. Non s’era detto che i tagli non avrebbero avuto conseguenze per la gente?».
MIRKO

Caro Mirko, sì, prima c'erano dei servizi e sì, la tempistica lascia a desiderare, sì ora chi ha un codice basso deve aspettare di più e sì, si era detto che i tagli non avrebbero avuto conseguenze per la gente; dato che dichiari anche di essere uno di quelli che l'hanno votato, sarebbe semplicistico liquidare il tutto con un "te lo meriti", quindi, beh, che altro si può dire? Un'approfondita analisi sulle promesse elettorali e la loro attendibilità? Oppure chiedersi cosa nel programma del suddetto presidente della regione ti abbia indotto a votarlo? Oppure:
TE LO MERITI!!!

Un lettore scrive:
«Non so come la pensa Carlo Fruttero, ma la nuova edizione de “La donna della domenica” a cura di Raiuno non solo non è fedele alla trama del romanzo, ma non rispetta soprattutto lo spirito di Torino e dei torinesi. La raffinata complessità dei personaggi trasformata in caricatura, scenografie pacchiane al posto del tipico understatement che da sempre caratterizza la città ed i suoi abitanti.
«All’utente costretto a pagare il canone resta solo una curiosità; quanto è costato il film alla Rai?».
VIRGILIO ANSELMO - CHIERI

Virgilio, ma se sei di Chieri, cosa te ne frega dello spirito di Torino? E comunque, guarda il lato positivo, se proprio ti preoccupa quanto sia costato e magari ti preoccupa anche dove siano finiti... almeno non l'ha prodotto Barbareschi.

15 aprile

Una lettrice scrive:
«A scriverle è una nonna che, al primo maggio avrà il piacere di assistere alla Prima Comunione del suo nipotino, dopo averlo accompagnato per due anni agli incontri del catechismo, che si sono svolti, per il primo anno, con cadenza settimanale, ed il secondo anno con cadenza bisettimanale in parrocchia, considerando che alla scuola di impostazione cattolica frequentata non è consentita la catechesi preparatoria.
«L’altro giorno, ho avuto da mia nuora, che ha partecipato all’incontro dei genitori, la notizia che il catechismo per la Cresima durerà altri quattro anni: a questo punto, dei 15 compagni di mio nipote, 10 non proseguiranno ed io posso solo sperare di poter continuare ad accompagnarlo, visto che entrambi i genitori lavorano e non riescono ad essere disponibili nell’orario fissato dalla Parrocchia.
«Io ricordo di aver ricevuto la Prima Comunione dopo un anno di catechismo e la Cresima dopo due anni.
«Il nostro Arcivescovo che finora ha dimostrato grande sensibilità verso i suoi fedeli, può, considerando quanto “pesi” sulle spalle di nonni l’impiego richiesto ai nipoti, rivedere l’impostazione e la durata della catechesi?
«Sarebbe una cosa bella, che, oltretutto, eviterebbe di distogliere tanti bambini dalla preparazione alla Cresima».
ANNA FERRERO

Cara nonna Anna, ovviamente ti auguro di poter accompagnare tuo nipote al catechismo per tutto il resto delle vostre vite, ma se proprio deve durare ancora 4 anni, arriverà anche il momento in cui ci potrà andare da solo no? Io innanzitutto ti faccio i complimenti per la tua memoria, io francamente non ricordo dopo quanti anni di catechismo ho fatto la comunione e dopo quanti la cresima, poi, se proprio l'organizzazione attuale distoglierà tanti bambini dalla preparazione alla cresima, ti prometto che proveremo a farcene una ragione.

Una lettrice scrive:

«Domenica mi sono recata a Milano. Volevo usufruire dei treni Arenaways. Alla stazione di Porta Susa, ho chiesto allo sportello se il treno che compariva nel tabellone delle partenze si riferiva al servizio Arenaways. L'impiegata mi ha risposto in modo assai sgarbato che fornivano informazioni solo per Trenitalia. La cosa bizzarra, pero', e' che veniva riportata la partenza dal binario n. 1, un binario che alla Stazione di Porta Susa non esiste!!!
«Sono diventata matta per trovare qlcuno che fornisse un'utile informazione sull'sistenza o meno del binario 1, per un attimo ho sospettato di vivere in una fantastoria alla Harry Potter (meno male che il binario non era il 9 e 3/4!) per poi scoprire, ormai in preda alla tremenda previsione di perdere il treno, che a due minuti dalla partenza veniva corretto il tabellone, inserendo in binario giusto, il n. 6.
«Impeccabile servizio Arenaways, personale sorridente, gentile e disponibile, con carrozze che ormai siamo abituati a vedere soltanto più all'estero e, incredibile esperienza celestiale, ho visto per la prima volta arrivare un treno in anticipo: forse davvero ero entrata dentro una storia di Harry Potter!».
LOREDANA PILATI

Cara Loredana, sì, il boicottaggio è pressoché totale, se conti che Trenitalia è la compagnia ferroviaria che offre il peggior servizio d'europa, capisci che l'unica cosa che possano fare è cercare di non far prendere i treni degli altri operatori, in effetti in un'epoca in cui l'accesso alle informazioni è così semplice, fa abbastanza ridere che davanti al pubblico facciano finta di niente, forse nella speranza di far credere che siano gli altri a non offrire i servizi. D'altra parte da che io mi ricordi gli amministratori delegati delle ferrovie dello stato non hanno mai avuto un nome e un cognome, sicuramente esistevano ma facevano il loro lavoro, ora finalmente c'è Moretti che passa la vita in televisione e sui giornali a dire che stanno offrendo un servizio d'eccellenza, evidentemente insieme a moltissimi altri ha capito come in questa Italia funzioni a meraviglia il goebbelsiano "una menzogna ripetuta all'infinito diventa la verità". L'unica cosa che possiamo fare è aspettare con ansia che faccia la fine dell'Alitalia, magari sperando che stavolta non li voglia salvare nessuno.

Nessun commento:

Posta un commento